Infrastrutture e mobilità: pensare alle infrastrutture del futuro
L’utilizzo e la tutela delle risorse naturali sono in contrasto tra loro. Il trasporto di merci attraverso la fragile regione alpina rappresenta un caso esemplare: grazie a sforzi mirati, il numero di viaggi in camion è stato quasi dimezzato negli ultimi 20 anni. Tre quarti del trasporto di beni si svolge ora su ferrovia.
Un successo parziale, ma l’obiettivo di trasferimento assunto dall’Iniziativa delle Alpi nel 1994 non è ancora stato raggiunto. Un’economia nazionale moderna richiede infrastrutture stradali ben sviluppate, un approvvigionamento energetico affidabile e collegamenti di comunicazione veloci. Le infrastrutture hanno bisogno di risorse. Allo stesso tempo, ci offrono un’opportunità per riorientarci: promuovendo l’elettromobilità, passando a fonti energetiche sostenibili o preservando le risorse grazie alla digitalizzazione.
Un’infrastruttura ben sviluppata è la linfa vitale dell’economia e della società. Un tema infrastrutturale urgente è attualmente la digitalizzazione del mondo del lavoro e dell’amministrazione, della vita quotidiana privata e delle scuole. Il potenziamento dell’infrastruttura di rete favorisce modelli commerciali digitali, ma potrebbe anche consentire la comunicazione tra le imprese e l’amministrazione tramite un «guichet unique» o l’introduzione di una cartella clinica elettronica, per menzionare solo due esempi. La classifica IMD 2022 sulla competitività digitale vede la Svizzera in procinto di diventare una nazione digitale pienamente sviluppata, con un’infrastruttura digitale, una regolamentazione, una gestione dei dati e un’archiviazione adeguati.
La fitta rete di collegamenti stradali, ferroviari e aerei per il trasporto di passeggeri e merci è un vantaggio per la posizione della Svizzera. La manutenzione dell’infrastruttura di trasporto e il suo adeguamento alle esigenze di mobilità delle generazioni future richiedono un dibattito aperto su obiettivi e impiego delle risorse. Per motivi ambientali, ma anche per decongestionare le strade, il trasporto pubblico è stato e viene potenziato. L’elettrificazione del trasporto privato si sta diffondendo: nel 2021 già il 15% dei veicoli di nuova immatricolazione era elettrico. Si prevede che nel 2025 si arriverà al 50%.
Ampliamento dell’orario cadenzato, seconda canna della galleria autostradale del Gottardo, nuove piste ciclabili: la trasformazione dell’infrastruttura di trasporto è un compito permanente. Questo vale anche per il trasporto merci. Il 40% dei trasporti si svolge su rotaia il doppio rispetto all’Unione Europea. Il trasporto di merci a carri completi, che è la modalità principale di trasporto merci su rotaia, non è però in grado di sopravvivere senza una modernizzazione radicale. Sono necessarie nuove idee e concezioni logistiche. Questo implica approcci innovativi, come il trasporto merci sotterraneo. Dall’agosto 2022 sussiste una base giuridica per il progetto di trasporto merci finanziato privatamente «Cargo sous terrain», che intende collegare i centri logistici dell’Altopiano e della Svizzera nordoccidentale con un tunnel sotterraneo.
Il servizio pubblico, ovvero il servizio universale garantito dallo Stato di infrastrutture e servizi, è parte integrante dell’identità svizzera. La Confederazione disciplina la fornitura di base dei servizi postali, di telecomunicazione, dei media elettronici e dei trasporti pubblici, mentre i Cantoni si assumono questa responsabilità ad esempio in materia di sanità, istruzione e smaltimento dei rifiuti. Il settore privato contribuisce in modo rilevante nell’ambito di contratti di prestazione a rendere un servizio pubblico forte, ad esempio nel settore delle telecomunicazioni o con il potenziamento attualmente in corso di una rete di ricarica rapida lungo le strade nazionali. I beni e i servizi infrastrutturali dovrebbero essere a disposizione di tutte le fasce della popolazione e le regioni del Paese secondo gli stessi criteri, in buona qualità e a prezzi adeguati.